Ragusa
Ragusa posta "tra il 42.° 38.' lat., 15.° 46.' long. [...] sviluppò una cultura dello spirito, un'industria, una politica, che potevano essere il vanto di uno stato più vasto [...]. Ragusa è attorniata tutta d'alte mura, baluardi, fossi e la fiancheggiano quattro forti ai diversi angoli, Mincetta, Moli, Bocar e Revellino. E' difesa innoltre da un forte all'esterno detto S. Lorenzo, dalle fortificazioni sopra lo scoglio di Lacroma, che copre al sud-est il suo porto ed infine dal forte imperiale sul monte S. Sergio [...]. Il territorio di Ragusa, la cui superficie non eccede le 24 leghe quadrate, jugeri 8000 è composto da uno stretto litorale con rupi scoscesi ed aride, nelle cui parti piani però vi allineano le viti e gli ulivi, ai quali specialmente tale si presta una cultura da rendere ai suoi olii per niente inferiori a quelli di Genova e di Lucca, onde se ne fa commercio attivo ed importante. Nè il setificio vi si trascura, che vi si tessono fazzoletti, tra li varii tessuti di seta, rinomatissimi per la loro durata, non meno che calzette finissime. [...] Ragusa è residenza di un vescovo; di un capitano circolare, ed ha dipendendenti la pretura politica residente in Ragusa, quella politico-giudiziaria di Curzola, l'altra di Sabioncello, la quarta di Ragusavecchia, la quinta di Slano. Ha un comando militare di brigata e fortezza un tribunale collegiale di prima istanza, una camera di commercio, un monte di pietà, un ospitale civile e un militare, un orfanotrofio, una commissione dell'opera pia, ed un'altra di pubblica beneficenza, un istituto per le zitelle orfane, una congregazione dei preti, un lazzaretto terrestre, un altro marittimo, un ginnasio, una scuola maggiore militare maschile, una femminile [...] e conta 6600 abit." (pp. 245-246 e 251-253).