Le coste e isole della Istria e della Dalmazia
Frutto di un viaggio compiuto in Istria e in Dalmazia l'opera di De Casotti descrive caratteri e tipologie delle città e degli abitanti dell'Adriatico orientale, da Trieste sino alle Bocche di Cattaro, alternando a notizie di carattere storico e geografico (segnalando latitudine e longitudine delle singole località dalmate), quelle di carattere economico e sociale, richiamando come tanti altri viaggiatori i Morlacchi "con i loro antichi costumi selvaggi e rozzi" (p. 115). Posta a cesura tra i territori della Mitteleuropa e quelli ottomani De Casotti dà della Dalmazia una rappresentazione che non si discosta largamente dalla fisionomia della regione contenuta nell'odeporica del tempo. Del tutto particolare il richiamo alla Festa della Sensa celebrata anche in Dalmazia a ricordo della vittoria del doge Pietro Orseolo II nell'anno 1000 contro le popolazioni slave che minacciavano la regione, segnando l'inizio dell'espansione veneta in Adriatico. Nel transito tra una meta e l'altra delle "Capitali" della Dalmazia De Casotti segnalava Arbe, Pago, il Canale di Zara, Zaravecchia, Vranna e il suo lago, Scardona, le cascate del Kerka (considerate superiori rispetto a quelle di Tivoli, del Niagara, di Sciaffusa), Salona, le isole di Bua, di Lesina, di Curzola, di Lissa, Ragusavecchia, il Canale di Cattaro.