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Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Traù

"La città di Traù antichissima secondo Plinio, chiamata in Slavo Troghir, e dagli Scrittori latini Tragurium, giace su' di un'isoletta artificiale unita al continenti col mezzo di un ponte di legno, e situata nel canale marittimo, che si unisce coll'Isola Bua per via dei due ponti di pietra, e di un levatojo, a bella posta costrutto per il passaggio delle barche grosse: il canale predetto è largo trecento e cinquanta piedi. La posizione di questa città è grata, ed amena; vi sono passeggi ridenti, e particolarmente quello della porta di terra-ferma sino a Seghetto assai frequentato nei giorni festivi. La popolazione di questa città è di 4600. persone circa, e quella di tutto il contado di Traù può ascendere a 21000. abitanti. (p.46). [...] Di fronte la città di Traù con quella fertile, e ridente campagna che sembra un continuato giardino di quelli, che si ritrovano fra il Parmigiano e il Piacentino, dall'altra parte finalmente l'entrata del canale, che conduce alla città fiancheggiata dagli scogli coltivati e fruttiferi e particolarmente da quel luogo chiamato Seghetto [...] Proseguii il mio cammino e trasferitomi alla parte opposta della collina ho visitato quella buca scavata in uno strato di terra argillacea arenosa, e rinvenni la miniera di Pisasfalto [...]. Il sig. Fortis, ed il sig. Nutrizio Grisogono di Traù scrissero molto su questa miniera di Pisasfalto come amatori della storia fossile di quest'isola (p.49). [...] L'aria di questa città è buona, l'olio, le uve, i frutti, i vini, le mandole, i fichi sono i prodotti del contado di Traù, oltre le lane che sono le migliori della Dalmazia (pp.50-51)".