Sebenico
"Arrivati all'isola Zlarin (cantieri — pesca di coralli) di faccia si profila il forte veneziano di S. Nicolò col leone di S. Marco (rinnovato con lotevole omaggio alla storia dell'imperatore Francesco nel 1824 mentre i Francesi avevano nel 1805 infranto l'antico) in fronte alle classiche linee architettoniche del Sanmicheli (1546). Il forte era destinato a difendere l'imboccatura (Canale S. Antonio) del celebre estuario di Sebenico, uno dei più vasti e colle sue circonvoluzioni uno dei più sicuri porti naturali dell'Adriatico: infatti dopo il 1859 l'Austria esitava tra esso e quello poi prescelto di Pola, per farne la sede della sua marina da guerra. C'era la grave difficoltà dell'ingresso e dell'egresso con vento contrario. Fu un'esclusione fortunata per il riguardo artistico di quel paesaggio marino; per eguale fortuna è andato in rovina alla punta di S. Nicolò un ridotto francese del 1810: così, superata quella porta di mare, tutta profonda 40 metri, e che un tempo si chiudeva a catena, in fondo al porto si presenta Sebenico magnificamente adagiata a terrazze sul dorso dell'alta costa del monte Tartaro, intorno alla cupola del suo Duomo, incoronata dalle tre antiche fortezze. […].
Nel mondo intellettuale la piccola città è nota come patria (1802) di Nicolò Tommaseo, una delle glorie della nazionalità e della letteratura italiana nel secolo XIX: egli adoperò il suo genio italiano e la sua coltura italiana anche a far conoscere la poesia popolare degli Slavi meridionali ed a promuoverne la pulitura, non dubitando di una fratellanza civile ossequente ai diritti storici; per cui gli si può applicare il nemo propheta in patria. Meno male, gli slavi furono d'accordo cogli italiani nell'erigere a Sebenico e festeggiare il monumento del Tommaseo, opera di Ettore Ximenes, meritamente lodatissima: la statua dell'illustre cieco che dorme il sonno eterno a Settignano, presso Firenze, in atteggiamento di concentrata meditazione si erge un plinto, a piè del quale sta graziosamente assiso e scrivente il Genio dell'armonia letteraria. Il monumento, promosso principalmente da Paolo Mazzoleni e da Vincenzo Miagostovic, fu inaugurato il 31 maggio 1896.
Predomina in Sebenico il partito croato, anche perchè il terribile vaiuolo del 1872 estinse assai quasi tutte le antiche famiglie patrizie. Fu nativo di Sebenico l'Andrea Medulic detto Schiavone, uno dei buoni pittori veneziani del secolo XVI: […]. Inoltre Sebenico diede all'arte gli incisori Bonifazio e Rota, il casellatore Fortezza — agli studi i due Veranzio, lo storico Difnico, il botanico Visiani, il vivente erudito Miagostovich.
Sebenico ha 7000 abitanti — albergo Zanchi — caffè Vapore e Casino nobile — Società del Casino con gabinetto di lettura italiana. — Citaonica croata — Lega Nazionale italiana — Società operaia — Teatro Mazzoleni, aperto assai di rado. Vescovo cattolico, parroco greco-scismatico. Servi di piazza a tariffa. Vini riputati: la maraschina, il tartaro.
Una salita di terreno battuto e parecchie viuzze a gradinate dal molo fra le grigie case accatastate danno adito all'interno della città, dove è soprattutto da vedere il Duomo, cominciato nel 1440 coi disegni del sebenzano (così vengono chiamati i cittadini di Sebenico) mastro Giorgio nato a Zara da Matteo degli Orsini, di Roma; ultimato nel 1536. Esso è uno dei migliori esemplari di cattedrale in uno stile di transizione: […]. Sulla piazza del Duomo è anche la Loggia, ossia l'antico palazzo pubblico nel bello stile veneziano del secolo XVI: serve da Casino di lettura e di società: la biblioteca è in gran parte dono del Tommaseo. E non lontano il vetusto, bellissimo benchè diroccato, palazzo Pellegrini. A queste creazioni dell'arte italiana e alle case di carattere italiano, alcune decorate di stemmi nello stile veneziano, fanno contrasto le guardie comunali in uniforme croato e i tipi delle popolane e campagnuole, col loro berretto alla birichina e la conocchia a tridente, abbigliate con più ricercatezza ed eleganza che la generalità delle slave in Dalmazia: il mercato è nel Borgo a mare presso il molo.
Sul piazzale che precede il Borgo di terra è l'elegante teatro Mazzoleni. Piacevole il pubblico passeggio fuori città. La miglior veduta complessiva si gode dalle adiacenze della più alta fortezza il Barone. Escursioni: 20 km. a Grebastica sul vasto porto di Sebenico antica (ora bosco Ostrica, penisola chiusa da una muraglia fortificata): ivi e più alla soprastante chiesa ruinata di S. Giovanni, sepolcreti di macigni colossali" (pp. 208-212).