Curzola
"Quest'isola, che gli antichi, a distinguerla da Corfù, chiamavano Corcyra Nigra o Melena, probabilmente perché in distanza appariva nereggiante pe' suoi boschi foltissimi, è una delle più belle fra le tante onde è sparsa la costiera dalmata. Lunga ventiquattro miglia da levante a ponente, non arriva a cinque miglia nella sua maggior larghezza. I suoi boschi di pini sono in parte scomparsi, ma abbonda tutt'ora di pietre calcaree, di cui havvi una ricca cava sullo scoglio Petrava, e delle quali si fa un grosso traffico; abbonda pure di calce, di resina, olio e vino. Gli abitanti sono 9.800 all'incirca in tutta l'isola. La città ne conta 2.000, compresi due borghi, l'uno in riva al mare è famoso per i suoi cantieri, nei quali si costruiscono molte barche ed anche qualche grossa nave mercantile. [...]. Le sue 320 case sono in gran parte disabitate, le strade squallide e deserte: vagando per esse fui sovrappreso da un senso di tristezza, perché sembravami d'essere in una città abbandonata, sì pochi erano gli abitanti che io incontrava (pp. 179-180)".