Scardona
"Da Zara a Scardona quarantacinque miglia di strada carrozzabile, la quale attraversa un territorio inameno. [...]. Presso Scardona l'aspetto della campagna si fa migliore; siepi, alberi ed una vegetazione più florida indicano qualche progresso agronomico. Skardin, come la chiamano in lingua illirica, borgata posta sulla riva destra del fiume Kerka, è abitata da 1.100 tra contadini e mercanti, e consiste quasi per intero di una lunga contrada. Tanto sofferse nelle guerre fra i Veneziani e i Turchi, i quali se la disputarono fino alla metà del decimoquinto secolo, che invano si cercherebbero oggidì le tracce della sua antica grandezza. [...]. Eravamo alla fine della quaresima, e dal giovedì di passione al giorno di Pasqua vidi nella chiesa principale l'ufficiatura illirica. Questo rito, uno fra gli approvati dalla Chiesa cattolica, [...] tiene del greco e del latino, e s'avvicina più all'uno ed all'altro, secondochè le popolazioni sono cattoliche, ovvero greco-scismatiche. Ma grande è l'importanza del medesimo, perché diede origine agli alfabeti slavi, ridusse a regole la lingua per l'addietro soltanto parlata (pp. 83-84)".