Zara
"La Dalmazia, altra delle Province Illiriche, ha per capitale Zara, ch'è una città antichissima. Delle fabbriche romane niente più avvi se non che alcuni vestigi, essendo state fatte le moderne fortificazioni cogli antichi avanzi. Entro al suo recinto trovansi ancora due grandissime colonne; e al di fuori i rimasugli d'un aquedotto de' tempi di Trajano, oltre a molte antiche iscrizioni. La cittadella non è molto grande, ma è bastantemente forte. Essa è di figura oblunga, ed ha 1330 passi di circonferenza. È piantata sopra una lingua di terra, la quale stendendosi sul mare, forma un bellissimo porto capace d'un'intera aramta navale. […]. Questa cittadella resta separata dalla terraferma per mezzo di una doppia fossa scavata a mano. Al di là della prima vedesi un'ampia opera a corno, detta comunemente il Forte, che con altissimi cavalieri domina la mezzaluna e la spianata, le quali sono divise dalla seconda fossa.
Fra le chiese, la Cattedrale e quella di S. Grisogono, ch'è il protettore della città, meritano d'essere vedute per la loro antichità ed esterna struttura. […]. Nel Duomo hannovi pitture eccellenti del Tintoretto e del Palma; nella chiesa di S. Catterina avvene una di Tiziano; in quella di S. Domenico una di Andrea Schiavone, e due del medesimo in quella di S. Dimitri; ed in quella di S. Antonio la tavola dell'altar maggiore è del Varottari, detto il Padovano. Zara è sede Arcivescovile. La sua società è tanto colta ed erudita, quanto si può desiderarla in qualunque ragguardevole città d'Italia, né vi mancarono in alcun tempo uomini illustri così nelle lettere, che nelle armi. Il basso popolo, molto numeroso, è di natura feroce, tollerante de' disagi e della fatica, assai dedito al traffico ed alla navigazione. Sono celebri i rosolj che si fabbricano in Zara, e specialmente il Maraschino. La sua popolazione è pressochè di 6000 abitanti" (pp. 217-218).