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Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Obrovazzo

"Per chi non lo sapesse, il Zermagna onora altamente l'idrografia dalmata, insieme al Krka, al Cettina, al Narenta: è l'antico Tedanio di Plinio: nasce nelle montagne della Croazia, bagna buon tratto della Dalmazia montana, lambe la borgata di Obbrovazzo e sbocca nel mare di Novegradi. Partendo da Novegradi s'entra, dopo mezz'ora di viaggio, nelle foci del Zermagna, […]. Finalmente, in fondo all'ultima gola, sorge una bellissima chiesa bizantina, in mezzo ad una macchia verde: si rasenta un camposanto, alzo gli occhi e veggo la strada arditissima che si arrampica sulle vette del Velebit: veggo pure il castello antico d'Obbrovazzo, le di cui rovine s'ergono sur [sic] un colle lussureggiante di vegetazione; poco dopo, il Zermagna lambe la bella, graziosa, biancheggiante borgata d'Obbrovazzo. Corro in cerca del gigantesco podestà d'Obbrovazzo: lo trovo nell'elegante ufficio comunale.

— Salute a te, illustre podestà dei morlacchi! — gridai al cav. Vladimiro Desnica, mio vecchio e cortese amico. — Ah, sei arrivato!... pensavo precisamente a te, sfogliando alcuni miei registri, per accertarmi della tua illustre origine. Sappi, adunque, che tuo nonno nacque nel vicino villaggio di Zaton, in piena Bukovizza, e che, recatosi «u vlastvo», ossia «accasatosi» con una ragazza del villaggio di Krussevo, presso Karin, quivi nacque tuo padre, il quale da bambino, insieme a tutta la famiglia, emigrò a Zara, dove sei nato tu. — Nulla di più consolante: quando sarò fatto nobile, prenderò il predicato «di Krussevo». S'uscì insieme a zonzo per la borgata.

Una via principale divide la borgata in due parti: in quella lambita dallo Zermagna vive il ceto migliore; nell'altra, a ridosso del monte, dimora il popolino. Nell'elegante caffè con annessa sala di lettura, si dà convegno l'aristocrazia dell'intelligenza e del commercio. E ve n'ha, per quanto la borgata non conti più di 500 abitanti. Ma la sua posizione ai confini della Croazia, le dà un'importanza economica eccezionale, specie per il commercio del vino che, dall'altra parte del Velebit, manca affatto. Insomma, 50 anni fa, le case abitabili d'Obbrovazzo si potevano contare sulle dita d'una mano: ora, moltissime sono eleganti: la palazzina nuova del podestà è a dirittura un gioiello. Nulla manca a quella borgatella, tranne un po' d'orizzonte: sepolta com'è da alti monti, a stento vi si può respirare. — Domani — mi disse il podestà — respirerai meglio sulle alte vette del Velebit. Ti accompagnerà il simpatico amico Tonci. — Chi è costui? — È il figlio ed erede del «re del Velebit»: egli, come maestro stradale del tratto di strada da Karin fino a Mali Halan, ne conosce ogni sasso, ogni dettaglio e ti sarà utile. Ed ora ti presenterò ai miei. Mi presentò alla sua geniale consorte Olga, nata contessa Dede-Jankovic, pronipote del celebre serdaro Stojan Jancovic. Notoriamente, costui, insieme a suo fratello Zavissa, lasciarono impresso a caratteri d'oro, nella storia dell'eroismo dalmato, il loro nome: fecero prodigi di valore nella presa della fortezza di Knin e del castello d'Obbrovazzo, nel 1684; e si resero talmente benemeriti del dominio veneto, che cento decreti del Senato veneto ne esaltano il valore; […].

Per dare impulso alla vita economica e commerciale della borgata, il podestà Desnica istituì due mercati settimanali, a cui accorrono negozianti da tutti i dintorni. Sono mercati oramai floridi che promettono bene per il progresso del paese; essi ne affermano l'importanza di vecchia data e ne conservano le tradizioni brillanti d'affari coi distretti al di là del Velebit. Obbrovazzo è una stazione commerciale necessaria, molto più da quando la superba strada attraverso la giogaia del Velebit agevola di molto i contatti tra la Croazia e la Dalmazia montana. Si può anzi affermare che la piccola borgata montana deve la sua origine e tutta la sua prosperità alla magnifica strada sul Velebit. In pari tempo però si deve render omaggio all'intelligenza commerciale, all'onestà, allo spirito d'iniziativa di quei bravi negozianti, il di cui credito non si arresta a Zara, ma si estende fino al di là del Quarnero. Obbrovazzo progredisce di giorno in giorno, sempre più. Ne ha un gran merito il su lodato podestà, Vladimiro Desnica, il di cui tatto ospitaliero forma di lui un tipo superbo di amico e di gentiluomo, ciò che non guasta" (pp. 492-498).