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Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Brazza

"Di buonora si parte alla volta della Brazza; dopo le otto siamo a San Martino, dove una commissione mista ha da fare dei rilievi e delle pratiche ufficiose per concedere ad una ditta d'Amburgo il permesso di libero escavo d'alcuni filoni di calcare asfaltifero. La febbre mineraria, o meglio dell'asfalto, sembra voglia ridestarsi anche su questo estremo promontorio della Brazza, dopo buoni 30 anni. Questo giacimento, come quelli di Mirce di Škrip, di Spliska e di Neresi, è noto da più anni, veramente dalle indagini fatte dagli ingegneri della SteinkohlenGewerkschaft, sessant'anni fa sull'isola. Allora le speranze erano grandi, perché [...] la qualità fu riconosciuta come la migliore di tutte in provincia. [...]. Tuttavia l'impresa, ad onta dei 120.000 quintali di materiale ricavato dalla miniera nei primi 4 anni, principiò zoppicare; non era più degna dei vasti orizzonti speculativi di quella banca potentissima, e passò in mani private (pp. 46-47).
Ad onta di queste frequenti indagini montanistiche, l'isola della Brazza è forse una delle parti della provincia meno conosciuta dal lato petrografico-paleontologico. Veramente quest'isola sarebbe degno argomento di studio diligente anche al naturalista, ché anche le [cognizioni] botaniche sono a tratti troppo generali (pp. 48-49)".