Lussinpiccolo
"Passata la valle d'Augusto, così chiamata perchè l'imperatore Augusto vi svernò colla sua flotta, vedesi Lossini piccolo che sorge sul pendio d'un colle, e le sue case stendendosi a guisa di mezza luna intorno al porto presentano all'occhio un ridente anfiteatro. Le condizioni economiche di Lossin piccolo sono le stesse di Lossini grande; la sua popolazione è di 5400 abitanti circa, tutti dediti alla navigazione ed al commercio. Il suo porto è provveduto di alcuni cantieri di costruzione navale; è di recente fondazione, e deve la sua fortuna specialmente al cabotaggio, che ivi è floridissimo; avvi di più un vistoso numero di bastimenti di lungo corso.
Chi potesse raffrontare il meschino paesello che sulla fine del secolo passato contava appena 200 casupole, abitate da un migliaio circa tra pescatori e barcaiuoli, intenti al trasporto della legna da fuoco dall'isola di Cherso a Venezia, coll'attuale Lossin piccolo formato di 1300 case con 5400 abitanti e forse più, costituiti in prospera fortuna, non potrebbe far a meno di esclamare con Raynal: «Chi operò tal cangiamento in questo paese di sua natura sterilissimo? Chi radunò, chi vestì, chi civilizzò questo popolo?». Udirebbe rispondere: la navigazione. Ma come un pugno di gente priva di capitali, di cognizioni, di credito potè slanciarsi in una via delle più difficili? Chi la mosse a tanto ardire, chi la sorresse ne' suoi primordi, chi la rinfrancò nel corso? La riconoscenza con mille voci risponderebbe: il dottor Bernardo Capponi, istriano per nascita, ma originario di Leffe, nella provincia di Bergamo; questo uomo da pochi anni mancato ai vivi è degnissimo d'essere ascritto fra i veri benefattori dell'umanità. Insignito appena della laurea dottorale, venìa il Capponi chiamato a sostenere la condotta medica di Lossini piccolo. […]. Ravvisò nella temperanza [di quegli abitanti], nell'amore alla fatica, nell'onoratezza e buona fede, le qualità essenziali per far fortuna. […]. Col credito procacciato dalla sua eloquenza furono costrutti a Trieste alcuni navigli, i cui primi viaggi fuori dall'Adriatico riuscirono oltremodo lucrosi. Ciò bastò a destare l'emulazione nelle famiglie principali, che a poco a poco, inanimate dalla fortuna la quale arrise ai primi naviganti ed al credito che ottenne il paese nelle piazze estere, attesa la puntualità nel soddisfare ai contratti impegni, per opera e per cura del Capponi divennero centro di navigatori di lungo corso.
Due fratelli sacerdoti furono i primi che secondarono mirabilmente gli sforzi del promotore. Un cancello di assicurazioni marittime fu poscia aperto in Lossini sotto la direzione del nominato. Per tal modo, favoriti quegli abitanti dalle vicende politiche dei tempi, dopo pochi anni giunsero a possedere ben cento bastimenti di alto bordo che, correndo da un punto all'altro il Mar Nero ed il Mediterraneo, si spingevano per l'Oceano fino in America. Presentemente Lossini piccolo, dopo aver trapiantate molte famiglie ricche di capitali nelle primarie città commerciali dell'Adriatico ed altrove, numera più di 150 navigli, i quali nel corso del 1847, segnalato dall'alto prezzo dei noleggi per il trasporto dei grani, recò un utile al paese di 2000000 di fiorini.
Possa la riconoscenza di un popolo generoso non lasciar trascorrere più un lungo tempo, senza erigere un monumento alla memoria dell'uomo che tanto fece a prò della sua patria d'adozione, non disgiungendo il nome del primo benefattore da quello di Stefano e Giovanni Vidulich che tanto operarono per la prosperità di questa loro terra natale" (pp. 214-217).