Arbe
"Lungo la costa e deviando dalla medesima in direzione dell'Istria, incontrasi l'isola di Arbe capoluogo del distretto omonimo, che conta 1200 abitanti, e 5500 l'intero suo comune politico. […]. La costa è assai trarupata, e la parte che guarda il canale della Morlacca è quasi incolta; questo canale è privo di qualsiasi rada e lascia dai due lati esposti i navigli all'impeto dei venti. Contiene due borghi e dodici villaggi, il terreno v'è in parte piano ed in parte montuoso e presso il promontorio Loparo v'hanno le due isolette di S. Giorgio e di Golo.
Dalla parte orientale sorge un'altissima montagna, alle cui falde prolungasi il restante delll'isola in belle valli e fertili colline ove prosperano gli ulivi, i fichi e le uve squisite le quali forniscono vini prelibati tra cui primeggia il barbado. Nelle valli abbondano pascoli ed il bestiame minuto, mentre nella parte montuosa si trovano diversi boschi fra cui quello di Capo Fronde e di Plogani, che danno ottimo legname di costruzione. Produce eziandio vettovaglie a sufficienza pel mantenimento degli abitanti, e vi si raccoglie lana, seta ed olio, mentre in ogni parte dell'isola abbonda il selvaggiume. Il suo principale prodotto però è il sale, quantunque vi riesca notabile anche quello della pesca dei tonni, degli sgombri e delle sardelle. Il clima dominante nell'isola di Arbe non è dei più felici e nella stagione invernale è agitata dai venti boreali violentissimi, che trasformano in inverno anche le stagioni intermedie, e giungono a volte a far scomparire l'estate. Possiede abbondanti cave di marmi, scoperte nel 1681, ed abbonda di sorgenti d'acque dolci […].
Capoluogo dell'isola è Arbe, latino Arba, Arbum, già sede vescovile; fuori della porta di campagna vedesi un delizioso piano di mezzo chilometro di larghezza, ed alla sua destra uno stradone bene livellato, nel quale rimangono tuttavia gli avanzi d'un bel borgo aggiunto poscia al capoluogo. Possiede questo un porto capace di bastimenti d'ogni grandezza, ma di difficile accesso. Detto capoluogo trovasi in un'amena posizione nella vallata di Campora; […]; vi risiede una pretura, e merita d'essere visitata la sua chiesa maggiore, una volta cattedrale, fornita di preziose reliquie e d'una ricca collezione di documenti antichi riguardanti la storia patria. L'archivio della comunità possiede pure pregievoli documenti antichi. Il principale traffico degli Arbesani consiste in granaglie, vini, olio, acquavite, lana, pecore, sale, seta, maiali e cavalli di buona razza. Gli abitanti del capoluogo poi si occupano specialmente del piccolo cabotaggio. L'indole del suolo di Arbe non è la medesima in ogni situazione, chè anzi difficilmente si trova un paese, dove in piccolo spazio si riunisca tanta varietà. […]. Il territorio dell'isola produrrebbe assai più di quanto abbisogna ai suoi abitanti se l'agricoltura vi fosse meglio curata" (pp. 192-196).