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Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Spalato

"Spalato, gentile e pittoresca città, giace al sud ovest d'una penisola che si stende da levante a ponente; è la più popolata della Dalmazia, contando 1200 abitanti circa e 15600 nel suo comune politico. Nel museo d'antichità ordinato dal Lanza padre ed illustrato dal medesimo, dal figlio Dott. Francesco e dal Carrara, conservansi gli oggetti scoperti negli scavi di Salona. La città di Spalato costrutta a foggia di mezzaluna nel fondo d'una baia, si presenta dal lato del mare in bell'aspetto, si compone di tre parti, la città vecchia, la nuova ed i sobborghi. La città vecchia fu già residenza dell'imperatore Diocleziano, […]. Nel 630 dopo l'era volgare, allorchè la vicina città di Salona fu distrutta dagli Avari, molti de' suoi abitanti cercarono un rifugio entro le mura dell'antico palazzo di Diocleziano, dal che il nome di Spalatium e poi di Spalato. Appresso non bastando lo stretto spazio ai sopravvegnenti vi si aggiunse a ponente la città nuova, e più tardi i sobborghi. […]. I quattro sobborghi che la circondano e che formano ormai parte della città stessa si chiamano Lucaz, Manus, Pozzobon e Borgogrande. […].

Ciò che va di meglio conservato è il duomo ed il battistero. […]. Degli altri edifizi della città nessuno merita speciale menzione, le vie sono anguste e le case quasi tutte mediocremente costruite, se si eccettua il nuovo palazzo Baiamonti; il vecchio lazzaretto non ha nulla di rimarchevole, il medesimo venne riaperto alle carovane Turche alle quali era stato chiuso nel 1815 a cagione della peste. I dintorni di Spalato sono amenissimi e nessun altra città della Dalmazia ha così bei passeggi. Merita di essere ricordata l'acqua minerale zolforosa salina che sbocca per venticinque scaturigini appiè del monte Mariano; […].

La città di Spalato occupa la più vantaggiosa posizione della Dalmazia, distante ugualmente da Arbe e da Cattaro, due punti estremi della provincia, sta in comoda vicinanza con Livno e Travnik, e con Ragusa si divide il vantaggio anche della vicinanza di Saraievo. Il suo porto propriamente colla bocca rivolta al mare è piccolo, bastante solo per pochi bastimenti della portata di 250 tonnellate circa, ma alla distanza d'un quarto d'ora ha il golfo della castella, bel punto d'ancoraggio circondato da terra, il quale potrebbe riparare una flotta intera. Spalato ha, come Ragusa, tre volte per settimana i traffici colle carovane Turche, sorvegliate da impiegati sanitari e da soldati, queste depositano nel lazzaretto le merci che importano dalla Bosnia ed esportano quelle delle quali difettano. L'indicato lazzaretto costruito nel 1578 è amplissimo e più che adatto pei traffici suaccennati. Lo Spalatrino dedicasi specialmente al commercio ed è assai ospitale, gentile, amoroso ed educato. […].

La città di Spalato possiede parecchie chiese, quattro monasteri, un convento di monache, ed un istituto delle ancelle, diverse scuole, tra le quali una di nautica e l'antichissimo seminario nel quale studiava belle lettere, sotto valente maestro, nell'anno 1787, Nicolò Ugo Foscolo. Tiene eziandio un teatro, un gabinetto di lettura, una pubblica biblioteca, una ricca sinagoga ed un museo in cui si raccolgono le antichità che d'anno in anno vengono scoperte e dissotterrate nella vicina Salona" (pp. 106-111).

"La città di Spalato è sede vescovile, e nel 1830 tramutavasi in arcivescovile succeduta nei diritti ecclesiastici all'antico episcopato Salonitano; è pure residenza di un capitanato circolare, a cui trovasi subordinata una pretura politica, oltre le altre politico-giudiziarie del circolo. Per l'esercizio della giustizia vi è un Tribunale circolare, cui s'aggiungono la procura di Stato ed una pretura urbana. Al municipio costituito di un consiglio con alla testa un podestà, sono affidati gli affari del comune. Havvi un'intendenza delle finanze, una sinagoga, una società agronomica centrale, una camera di commercio, un casino civico ed uno squero per la costruzione dei bastimenti di piccolo cabotaggio, cui se ne aggiunse un secondo, per quella dei navigli a lungo corso" (pp. 134-135).