IT | EN

Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Brazza

"Chiamata in Slavo Brac, la BrattiaCratia dei Romani, questa è separata dalla costa dalmata da un canale, la cui maggiore larghezza è di circa venti chilometri. […]. La popolazione del suo comune politico non è minore di 14000 abitanti dediti all'agricoltura, alla pesca ed alla navigazione. Quest'isola è montuosa, il monte Sanvito, che è il più alto, ha 9000 metri di elevazione; il suolo vi è sassoso e poco fertile, tranne le valli di Neresi, Viscepoglie e Bugne; offre vini prelibati che si tengono pei migliori della Dalmazia, specialmente il così detto Vucava; è pure stimato l'olio d'ulivo, nonchè i fichi, le mandorle, gli altri frutti e le piante aromatiche quali sono la melissa, la lavonda ecc. Vi si allevano agnelli e capretti, rinomati fino dai tempi di Plinio; ha formaggi pregiati, miele scelto e bachi da seta; sonvi poi cave di pietra da taglio a Milnà e Pucischie.

L'isola forma un distretto il cui capoluogo è Castel S. Pietro, il quale distretto si divide in sette comuni e comprende venti villaggi, di cui i principali sono Castel S. Pietro, Milnà, Bobovischie, Stipanska, Vallegrande, Voschize e S. Giovanni, ciascheduno con un porto e buoni cantieri da costruzione. Neresi quasi nel centro dell'isola era l'antico capoluogo; dà il nome al vescovado di Lesina, Brazza e Lissa. Il canale che la separa dal continente, offre un buon ancoraggio anche per la flotta più numerosa" (pp. 103-104).