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Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Lesina

"Lesina; piccola città con 3500 abitanti, residenza vescovile e capoluogo di pretura; […]. L'inesorabile tempo che travolge gl'imperi e riduce in polvere le più grandi città, fece provare anche a Lesina i suoi terribili effetti. Alcuni palazzi sono in buona parte ruinati e cadenti, altri di svelta ed elegante architettura che portano l'impronta del carattere gotico bisantino. Le mura sulle quali elevansi svelti palazzotti e comodi edifizii. Il traffico dilata il paese, il mare è circoscritto, regolato il porto, dal che ne nasce l'industria e da quella gli agi della vita e la gentilezza degli abitanti.

Il nocchiero ed il viaggiatore che attraversano il porto di comoda poggiata, guardano con occhio di piacere e d'invidia la bella posizione della città, il suo antico e forte castello, i suoi giardini a terrazzo, adorni di cedri ed aranci alla foggia dell'oriente e del mezzogiorno della nostra Italia. Sbarcato, ebbi campo d'osservare i principali edifizii fra i quali è da notarsi la cattedrale, di architettura esteriormente barocca, ma nobilmente severa, […]. Altro ornamento di Lesina è l'arsenale ove conservasi la galea della republica Veneta; il teatro ed il convento di S. Francesco sulla punta orientale di faccia al porto, al quale convento si giunge per una comoda strada fiancheggiata da ombrose piante. […]. La bella e vasta piazza di Lesina non ha pari in tutta la Dalmazia, la loggia del comune, architettura del Sanmicheli, è elegante e maestosa; fu però molto danneggiata nel 1806 per le palle che i Russi scagliavano contro i Francesi. Le svelte torri de' suoi templi e le montagne che le stanno a ridosso, compiono il teatrale aspetto di questa magica città.

La parte inferiore dell'isola è fornita di vallate con pascoli floridissimi, ove cresce abbondante l'agave americana colla quale gli abitanti usano circuire i loro poderi, ed è assai difficile descrivere il magnifico effetto che desta la vista dei campi circondati da migliaia di queste piante, dal mezzo delle cui larghe foglie spiccano svelti e giganteschi i gambi carichi di fiori. Qui nasce naturale il rosmarino ed è rinomata l'essenza che si estrae dal medesimo, così pure meritano speciale ricordo le sue fabbriche d'acqua di regina. Vi nasce spontanea, la sempre verde carubba, e la palma (Phoenix dactylifera) cresce ovunque vigorosa e vi porta le frutta; il fico è abbondante nella campagna e stimato, facendosene speciale traffico nel levante, ciò che si fa, anche del miele soave assai e delicatissimo. In un clima di così dolce temperatura il cedro e l'arancio vivono allo scoperto, l'ulivo e la vite, che generalmente vi si coltivano, prosperano a meraviglia, come in tutte le altre parti litorali della Dalmazia. Finalmente la pescagione delle sardelle, costituisce un ramo importante d'industria presso quegli abitanti che ritraggono da essa una delle fonti principali della loro ricchezza.

I Lesinesi sono di svelte forme e robusti, e le donne posseggono i pregi della bellezza, troppo spesso negati alle altre abitatrici della Dalmazia cui lo stento e la fatica producono anzi tempo le grinze d'un'età prematura" (pp. 68-72).