Zara
Monografia storico-letteraria, Zara ripercorre la storia della città dai suoi natali al 1813 (data d'inizio della seconda dominazione austriaca), attraverso una periodizzazione tutta volta a valorizzarne i secoli di dominazione veneta. In primo piano risultano i monumenti e l'architettura veneziana, grazie anche al corredo di fotografie.
Ciò che Battara rimarca costantemente è pure la profonda italianità della Zara moderna e dei suoi abitanti: "Zara non è solo veneziana nei suoi monumenti, nelle calli, nei palazzi, nelle case: è veneziana benanco nelle manifestazioni della vita pubblica e nelle manifestazioni della vita privata, nei costumi e nel cuore dei cittadini, intimamente, immutabilmente" (p. 17). Il fine del volume sembra allora essere la rivendicazione della città all'appartenenza italiana, attraverso la descrizione degli usi e costumi italiani, della lingua veneta, della fede patriottica dei zaratini; riportando notizie sui zaratini illustri antichi e moderni. Tra questi ultimi ricorda il pittore Francesco Salghetti Drioli, gli scrittori Vitaliano Brunelli, Arturo Colautti e Pier Alessandro Paravia; il senatore del Regno d'Italia Antonio Cippico, il poeta Riccardo Forster.
Note:
Vi è una ristampa anastatica del 1981, pubblicata da Arnaldo Forni Editore, Sala Bolognese.