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Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Lissa

"La traversata da Lesina a Lissa durò un’ora e mezza. Nell’entrare in porto un legno dell’imp. reg. marina salutò l’arrivo con varj colpi di cannone. Il podestà e le autorità militari erano pronti per umiliare i loro omaggi al re. La prima cosa pur qui fu quella di visitare la chiesa e colto ciò ch’era di raro in essa a vedersi, si congedò dal corteggio per percorrere qualcheduno di que’ dintorni, di modo che tutto l’accompagnamento restò allora addietro; il solo suo ajutante ed io ci misimo seco lui a peregrinare parte di quell’isola ancora quel dopo pranzo. […]. Su quest’isola abbonda eziandio la Ceratonia Siliqua, e per quanto diceami qualcuno di quegli abitanti, fanno coi frutti della stessa commercio. Del resto coltivano bene pur qui la vite, l’ulivo, il fico ed il mandorlo.

Lissa (Issa) è situata al nord - est dell’isola, che porta lo stesso nome, alle falde d’una catena di colline che racchiudono una gran baja, e formano un porto spazioso; essa è lunga piuttosto e ristretta. Fra le produzioni naturali annoverasi anche una qualità distinta di sabbia silicea. Sulle differenti prominenze di quelle colline, vedevansi quà e là delle fortificazioni, qualcuna anche al mare. La città conta 3390 abitanti, è capo luogo di pretura, e si può dire ricca per la situazione, per il suolo, per l’industria e pel suo commercio.

Dopo l’escursione, il re venne accompagnato in casa del podestà sig. Doimi, il quale gli lece vedere molte medaglie e qualche altra anticaglia trovata sull’isola stessa. L’istesso Doimi fece dono a S. E. il consigliere di Minkwitz di due gusci intieri e ben conservati di Argonauta Nautilus, che li accettò volontieri per grata reminiscenza.

Il bastimento a vapore pareva a quegli abitanti cosa assai rara, poiché nel loro porto non ne avevano ancora veduto; perciò il consigliere intimo di Minkwitz impetrò dal re, che il pretore ed il podestà potessero recarsi a bordo e vederne il congegno, i quali condussero oltre le proprie spose, qualche altra persona loro amica.

Siccome è considerabile in Lissa la pesca delle sardelle ed acciughe, così il podestà dispose per la stessa. Le sardelle di Lissa sono già rinomate e formalo un ramo d’industria per quegli abitanti. La pesca si fa alla notte, per cui molti pescatori colle loro barchette escono dal porto recandosi in marcata distanza; portano sulla prora una graticola di ferro molto sporgente, su cui accendono fuoco. Da quella distanza spingono a remi le loro barchette, che trascinano le tese reti sott’acqua verso il porto. Le barchette per l’ampiezza del mare stanno prima allargate, poscia sempre più si restringono ed arrivano riunite alla riva; ivi levate le reti distaccano il pesce adescato, cioè attaccato per le branchie nei fori delle reti" (pp. 52-53).