Traù
"Alle ore 5 del giorno susseguente (26 maggio) il piroscafo si distaccò dal porto di Sebenico e prese la direzione per Traù, ove arrivò dopo 4 ore 1/2 di viaggio. Il re pur qui, come altrove, sceso che fu dal bordo, venne accompagnato dalle autorità locali alla chiesa. Moltitudine di popolo impaziente aspettava sulla riva, ed affollavasi per le vie ove passar doveva per vederlo e tributargli omaggio.
Intanto quel tronco di strada che conduceva alla chiesa, era consperso di fiori, il di cui misto di collor giallo, cilestro e rosso, tolti i primi allo Spartium junceum che spandevan graditissimo olezzo, alla Centaurea Cyanus i secondi ed al Papaver Rhoeas, gli ultimi il misto diceva di questi tre colori sparsi, dava un risalto nobile, allegro, ed al pensiero un non so che di misterioso sorprendente.
Così quegli abitanti suonando a festa le campane tutte, accoglievano fra le mura di quella esultante città, Federico Augusto re di Sassonia; il quale pria di entrare in chiesa fermossi ad ammirare lo stile gotico di quel edifizio e particolarmente l’atrio, per cui si passa, sul quale posa il campanile colla sua cupola piramidale. […].
Il piano fu di recarsi da Traù per terra lungo la riviera de’ Castelli a Spalato, e fino che allestivan le carrozze, il re si diede a visitare il giardino delli signori fratelli Garagnin, ricchi e distinti possidenti di quella città. Questo giardino abbenchè di non gran dimensione, è piantato sopra un gusto moderno il più bello. Qui vedonsi delle piante esotiche rivalizzare con quelle delle nostre foreste. […]. Le carrozze procurate per cura ed attenzione del capitano circolare di Spalato signor Girolamo Nani imp. reg. consigliere di governo recatosi a Traù per complimentare il re, aspettavano presso l’ingresso del giardino; così il re colla comitiva si diresse per la riviera dei Castelli alla volta di Spalato.
La città di Traù (Tragurium) è situata sopra una penisola, che a cagione d’una fossa artificiale si rende isolata, congiunta per mezzo di un ponte al continente. Trovasi cinta di mura, diffesa d’alcuni bastioni e da un castello, oggetti pressocchè inutili a proteggerla, poiché dominata intieramente da montagne, che da per tutto fiancheggiano le terre vicine. Il duomo è uno dei più belli suoi ornamenti. La sua popolazione è di 2900 abitanti" (pp. 38-40).