Pago
“Quest’Isola da’ moderni Slavi è detta Pagh. Ella è molto vicina alla Terra-Ferma della Croazia, non essendo largo il canale, che da quella la separa, più di tre miglia, e ne è lontana solo quattro da Nona. […]. Ne’ suoi contorni sono le saline di varj particolari, che di quanto da esse traggono, tre parti contribuiscono alla Repubblica, e la quarta si permette loro che la portino ad Obroazzo, ove ne fan traffico, che serve di sostentamento a questi Isolani, mal forniti dalla natura del bisognevole; ingrato e sterile essendo il terreno dell’Isola, sicchè non dà a’ suoi abitatori grano per più di tre mesi, e vino soltanto per sei.
Vogliono alcuni, che altre volte fosse quì sede Vescovile. Ma oggidì nello spirituale soggiace Pago al Vescovo di Arbe. Ha i suoi Statuti municipali, co’ quali si governa; e i suoi abitatori di poco eccedono il numero di 4000.; il che cagiona la sua sterilità, poiché non bastano per coltivarla; nè crescon di numero, anzi sembra che scemino, perché essendo il luogo dominato da’ venti Boreali, il freddo si fa sentire con tal violenza, che il popolo per lo più povero e mal coperto non può resistervi. Tuttavia l’Isola ha otto villaggi, fra’ quali Zasca, ov’è una buona pesca di Tonni. Ne’ due di Novaglia vecchia, e nuova sono in copia animosi marinaj; […]. Il lavoro delle saline è la principale occupazione del popolo minuto, sapendone l’arte a perfezione. Molte però per iscarsezza di operaj rimangono incolte, e non di rado, non essendo bastantemente sollecito il trasporto del sale dalla salina al magazzino, le pioggie lo guastano. Ma la infinita copia, che se ne trae, supplisce a tutto. Da qui si provvedono per lo più i pubblici magazzini, che somministrano questo necessarissimo prodotto alla Dominante, e a’ luoghi ad essa aggiacenti. […].
L’Isola tutta abbonda di acque sorgenti, dalle quali vengono formati due laghi, uno verso Tramontana, l’altro stendesi per 4. miglia verso Scirocco, in cui i contadini dell’Isola si provvedono di certa erba, somigliante alla paglia, dinominata Talasco, della quale si servono per ricoprire le loro villereccie capanne. […]. Nelle sue vicinanze copiose sono le greggie di pecore e capre, che somministrano formaggi, e lane di buona qualità” (pp. 403-405).