Ossero
“Negli andati tempi Cherso ed Ossero non erano, che una sol’ Isola, cui davasi il nome di Absyrtos; ma divisa poi in due parti con un canale scavato vicino alla città di Ossero per comodo dei Naviganti. Indi la maggiore dinominossi Cherso, e la minore Ossero, latinamente Auxerum, ovvero Apsorus. Il canale, che le divide è detto Cavanella, è largo intorno cinque passi, ed ha un ponte levatojo che dà il tragitto da un’Isola all’altra. La parte detta Ossero comprende la città, fregiata già della Vescovil dignità dal Pontefice Giovanni VIII., negli anni 879.” (p. 392).
“La insalubre temperie d’aria, da cui è molestata questa parte, l’ha già quasi ridotta a totale disolazione. Da alcuni si attribuisce al Monte Ossero, che colla sua eminenza impedisce il passo a’ venti; da altri poi si ascrive alla somma copia di erbe fetide, che nascono ne’ luoghi aggiacenti. Comunque siasi, i suoi presenti abitatori non giungono al numero di poche centinaja.
Il suo protettore è S. Gaudenzio già suo Vescovo, il cui corpo si venera nella Cattedrale, che viene uffiziata da alquanti Canonici, fra’ quali vi sono le dignità di Arcidiacono, Arciprete, e Primicerio; e questa è la sola Parrocchia di tutta la città. L’altra Chiesa dedicata a S. Pietro fu già Monistero di Benedettini; ma oggi è ridotta in Commenda. La diocesi del suo Prelato, che presentemente è Monsignor Niccolò Dinariccio di Lesina, soggetto ugualmente zelante che dotto, stendesi in ambedue le parti dell’Isola, e comprende intorno ad otto mila anime, per la spiritual cura delle quali vi sono sparse in varj luoghi cinque Parrocchie, e molte Cappellanie, oltre varj Monisteri di Francescani, ed altri” (p. 393).