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Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Porto Narenta

“Proseguendo il cammino verso lo Stato di Ragusi, e passato il Fiume Narenta, che formato dalle acque di due altri Fiumi chiamati Visera Trevibisat insieme uniti, quindi poco lontano mette in mare, vedesi il Forte Opus in una Isoletta formata dallo stesso Fiume, mediante i due rami co’ quali entra nel Golfo. Fu questo importante posto occupato e munito dalla Repubblica nel 1684., e facendolo guardare da buona guarnigione, serve di freno e di barriera al vicino paese. Nel Continente poi, che gli fa dirimpetto, rimangono ancora le rovine della desolata Narenta, rivale un tempo della Veneta nascente Signoria. I suoi ladronecci, e la sua forza sul mare la rendettero lungamente temuta e famosa. Fu chiamata negli antichi tempi Naro, e Narona; ed è situata non lungi dal mentovato Narenta, che le diede il nome, anzi poco lontana dalle sue foci in un Golfo, che altresì di Narenta si chiama. Ha essa per suo territorio una sola Valle, che stendesi per trenta miglia di lunghezza, che innaffiata alcuni mesi dell’anno dal fiume, riesce a maraviglia feconda: cagione forse, per cui negli andati secoli fu tenuta qual Capitale di tutta la Dalmazia, e luogo delle comuni adunanze di tutti i Diputati delle vicine città, che quivi si congregavano pel pubblico Governo. […]. Narenta portò ne’ tempi meno rimoti il titolo di Principato sotto nome di Ohulmia, o Chulmia, o Kelmo, titolo talvolta usato da alcuni Re di Dalmazia. Oggi il paese porta quello di Herzegovina, o Ducato di S. Saba, benché questo si stenda fino alla Bosna, nelle cui Provincie anche da taluno si annovera” (pp. 349-350).