Dalmatie. Invitation au voyage
Il viaggio di Marie-Louise Bercher lungo la côte yougoslave, compiuto in compagnia di un'amica e un amico siciliano, era stato pensato come una tappa secondaria di un viaggio più ampio che avrebbe toccato Corfù, le isole Cicladi, l'Asia minore, Rodi, Creta, Malta, per rientrare in Francia attraverso la Spagna. Tuttavia, la scoperta della Dalmazia suscitò tanta meraviglia nelle viaggiatrici da farle rinunciare alla Spagna e decidere di trattenervisi più a lungo.
Nel luglio 1934 partirono da Venezia a bordo del piroscafo Yougoslavia, appartenente alla compagnia marittima Jadranska Plovidba. Di lì il racconto odeporico segue una partizione in capitoli che ricalca quella geografica della regione: a "La haute Adriatique", attraverso la frontiera marittima tra l'isola italiana di Cherso e quella jugoslava di Veglia, segue "La haute Dalmatie", con la sola tappa di Sebenico, la "Dalmatie centrale" con Spalato, Salona, Traù, e le isole di Lesina e Curzola, la "Dalmatie méridionale" con Ragusa e le Bocche di Cattaro, per finire con "L'adieu aux cotes dalmates" con Budua. Il tutto corredato da fotografie poste in appendice.
I maggiori interessi della voyageuse sono l'architattura e i monumenti dalmati (per i queli si affida agli studi dello storico dell’arte Charles Diehl), nelle cui descrizioni si rintracciano importanti riferimenti alla politica culturale dello stato jugoslavo (si vedano le tappe di Spalato e Ragusa).
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