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Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Bocche di Cattaro

"VIE D'ACCESSO. I. — DA GRAVOSA A CÁTTARO PER MARE, in ore 4.30. Il pirosc. gira attorno alla penisola S. Martino, si dirige a SE; appare alta pittor. Ragusa […]; quindi si vede approfondarsi nella costa la valle di Breno, poi la costa continua poco accidentata. Finalm. appare il fanale dell'isolotto Rondoni e si giunge all'ingr. delle Bocche, limitato a sin. dalla punta d'Ostro con un faro, e a d. dalla punta d'Arza. M. 44 Cáttaro.
II. — DA SPÁLATO O DA GRAVOSA A CÁTTARO PER TERRA, carrozzabile km. 325.8, in riva al mare fino ad Almissa, poi entro terra fino a pochi km. prima di Ragusa; avanti di questa e dopo, più o meno in prossimità del mare; nell'ultimo contorna le rive settentrionali e orientali delle Bocche di Cáttaro.

Le Bocche di Cáttaro (o Golfo di Cáttaro) costituiscono la più profonda incisura della costa dalmata e il nome, che propriamente indica l'apertura di questa specie di fiordo, si stende anche a tutto il golfo interno, di bellezza insuperabile in una stupenda successione di tre bacini uniti fra loro da stretti, fra ripide montagne alte fino a 1800 m. e spesso coperte di neve. È considerato come uno dei migliori e più bei porti del mondo, capace di contenere la più grande flotta. […]. Nelle Bocche si ha la massima piovosità della Dalmázia, con mm. 2400 che salgono a 4500 sull'altipiano delle Crivóscie, i quali rappresentano una delle massime precipitazioni europee. Estremam. pittoresco è il paesaggio delle Bocche, per il contrasto fra l'alta, precipite e brulla parete carsica e le basse colline marnose, ove, al riparo dei venti e con una media di gennaio di 7°-8° C., si ha una ricca vegetaz. mediterranea e magnifica coltura. […].

CENNO STORICO. — […]. Nel 1914 e nel principio del '15 navi francesi attaccarono l'ingresso delle Bocche e artiglierie dal monte Leone risposero al bombardamento, ma senza sensibili risultati; più tardi squadriglie aeree italiane e inglesi bombardarono più volte Cáttaro. Secondo il regolamento di Polizia Marittima, le Bocche (Porto militare di Cáttaro) si dividono in Porto Esterno (dall'Entrata alla punta Genovich, nello stretto di Combur), in Porto Centrale (fino a tutto lo stretto Le Catene) e in Porto Interno (golfi di Risano e di Cáttaro). In tempo di pace è permesso l'accesso in tutto il porto alle navi mercantili o da diporto, ma è vietato l'ancoraggio in alcune zone.  

Le Bocche di Cáttaro hanno inizio da un canale largo 3 km. e profondo m. 53, fra una lunga penisoletta che termina a punta d'Ostro a O, e la punta d'Arza a E, e che è diviso quasi a metà dall'isolotto Rondoni. Di notte l'entrata è indicata dal faro di punta d'Ostro, della portata di 20 M., e dal fanale dell'isolotto Rondoni, della portata di 5 M. Nel fondo si vedono emergere il M. Falcone, conico, m. 1570, e il M. S. Giórgio m. 1446, frastagliato, alla sua destra. Al di là dell'entrata si allarga l'AVANGOLFO, lungo poco più di 3 km., che a d. si allarga nel porto Zagnizza e nella valle Lustizza. […]. Quindi si apre il I BACINO o ESTERNO DI CASTELNUOVO o BAIA DI TOPLA, diretto quasi esattam. da O a E, profondo 44 m. I pendii sono adagiati e coperti di boscaglia lungo la riva S e O; più ripidi salendo le falde dei monti Falcone e S. Giórgio, con boschi e coltura lungo la riva N. Il centro più importante è Castelnuovo di Cáttaro, […].

A NE di Castelnuovo è il villaggio di Podi, presso il quale è la notevole chiesetta dei Ss. Sergio e Bacco, forse del '300, attorniata da tombe. Nel lato SE della baia è Porto Rose; a E di Castelnuovo è Valle Megline, che offre un ottimo ancoraggio, è punto d'approdo di piroscafi postali e possiede un Ospedale militare e un lazzaretto; più a E ancora, Zelenica (Alb. Zelenika, 70 l., pens. 60-70 d.), con un discreto porto e testa della ferr. per Gravosa. Si percorre verso E il CANALE o STRETTO DI COMBUR lungo 2.1 km., profondo m. 46, […]. All'ingr. del Canale, il paesetto di Combur, e al termine, la valle Genovich con la punta omon. e Genovich, ab. 250 (porticciuolo). Di fronte emergono le alte montagne del Montenegro.

Si sbocca nella triangolare BAIA DI TÉODO o BACINO CENTRALE, con lati di c. 4 M. e con una profondità massima di m. 42. La costa SO è alta e disabitata, ma si abbassa verso l'angolo SE, il quale si arrotonda nella Baia o Valle Cartolle, bene coltivata e con numerose case nelle sue parti piane. […]. Lungo la costa della baia sono paesetti, case isolate, fornaci di mattoni e la chiesa di S. Luca. La costa E è dapprima bassa, poi si alza verso il M. S. Elia m. 768. Vi si aprono la valle Cucculina; la valle baia Zeliano, con la Staz. Militare MarittimaPorto di Téodo, punto d'approdo dei postali e provvisto di 4 moli (caserma di gendarmeria). Più a N avanza la punta Zeliano, quindi si trova l'approdo Lústua Inferiore, pure approdo dei postali. Nella costa NO è l'approdo di Báossich, anch'esso fermata di postali, […].

Al vertice N della baia di Téodo si apre il CANALE o STRETTO LE CATENE, lungo km. 2.2, largo nel punto più angusto (nel quale veniva chiuso con catene dai Veneziani) 350 m., profondo 36. Ha coste generalm. ripide. Sulla costa E sono una torre bianca in rovina, il paese di Leppetane, punto d'approdo dei piroscafi di servizio locale e la Mad. della Neve presso una diga. […].

Si sbocca nel III° BACINO o INTERNO, sotto pareti che si alzano quasi verticali a 800 e 1000 m. e più in addietro fino al M. Leone m. 1759. Esso si divide in 2 baie, anch'esse di forma all'incirca triangol.; a sin., la baia di Risano, più ristretta e profonda 30 m.; a d. la baia di Cáttaro più allungata, profonda 32 m. La Baia di Risano ha all'ingresso i bassi e fra loro vicini isolotti della Mad. dello Scalpello di S. Giórgio, ciascuno con un convento. Nel 1° è un Sant. (affrescato da Trifone Cocoglia), […]. Innumerevoli ex voto; la cupola è internam. rivestita di placche d'argento. Il 15 ag. si porta l'immagine, alla cui protezione si attribuisce una vittoria riportata nel 1654 contro i Turchi, in processione a Perasto e il mare intorno è pieno di barche. Lungo le rive della Baia di Risano, la valle di Morigno, attraversata entro terra da un ruscello ricco d'acqua, col villaggio di Morigno, ab. 570, punto di approdo dei piroscafi in servizio locale, e la grotta Soppotti, della quale, dopo forti piogge, sgorga in cascata una sorgente. Nell'angolo N, Risano, ab. 1250, punto d'approdo (porticciuolo con banchina) dei piroscafi postali. […]. Ai piedi del M. Casson m. 873 e del M. Glogovaz, di fronte allo sbocco dello stretto Le Catene, sorge Perasto, ab. 1028 (Pens. Lada, 24 l., pens. 55 d.), approdo dei piroscafi postali. […]. Perasto è dominato dal fortalizio di S. Croce e da terrazzi coltivati. È patria del matematico e nautico Marco Martinović e del pittore Trifone Cocoglia.
La Baia di Cáttaro è limitata dalla costa N, brulla e a picco, con le case di Drásina; nell'angolo NE si arrotonda la valle Liuta, con molti corsi d'acqua e i paesi di OráccovazLiuta. Anche la costa E è dirupata ma ai suoi piedi si stende una striscia litoranea a coltura e a giardini, col paese di Dóbrota (porticciuolo; chiese di S. Eustachio di S. Matteo), la punta di S. Elia con una capp., e la città di Cattaro. La costa SO, arrotondata e con declivi coltivati o a boscaglia che salgono fino alla vetta del M. S. Elia, presenta verso lo stretto Le Catene i villaggi detti Stólivo Inferiore Stólivo Superiore m. 248, due gruppi di case perfettam. uguali fra loro, tanto che sembrano effetto di miraggio, e verso Cáttaro, i paesi di Perzagno, punto d'approdo dei piroscafi postali, con una grande chiesa e il così detto pal. delle tre sorelle, ogivale (3 edifici con graziose finestre ogivali), e di Mulla" (pp. 221-224).