La Dalmazia romana-veneta-moderna. Note e ricordi di viaggio
Fra tutti gli scritti odeporici di Modrich, queste "fuggevoli" note assumono un particolare significato per la motivazione sottesa alla loro pubblicazione: riscattare la terra patria dall'immagine che ne era stata data nei precedenti resoconti inglesi, francesi e italiani. "La Dalmazia non è poi tanto strana" ci tiene infatti a sottolineare nella nota introduttiva (p. 29). Così il viaggiatore – salpato dal porto di Pola sul piroscafo Iris, nel marzo 1891 – vuole dare lustro alla plurisecolare storia dalmata, alle bellezze naturalistiche e architettoniche e culturali, nonché delineare gli aspetti sociali, economici e politici del litorale, delle isole e dell'entroterra della regione. Dà voce ai personaggi dell'alta società dalmata del tempo. Descrive numerosissime tappe, alcune delle quali mai incontrate nella letteratura di viaggio, soffermandosi tuttavia sulle "tre capitali sociali" (Zara, Ragusa, Cattaro). Il volume si rivela di grande interesse, infine, perché testimonianza di un momento storico di transizione per la società dalmata, il processo culturale e insieme politico di "slavizzazione".