Curzola
"Cúrzola, la bellissima delle isole meridionali, quasi attaccata alla terraferma, tanto essa è vicina alla penisola di Sabbioncello (che a sua volta ha quasi carattere di isola), allungata nel senso dei paralleli, misura 47 km. ed è larga 6-8, con una superficie di 274 kmq. (per altri, 276.05 e 259.2), per cui è, per estensione, la 3ª delle isole meridionali, venendo subito dopo Brazza e Lésina. […]. Le parti basse sono fertili e coltivate. L'acqua è raccolta e conservata in cisterne. L'isola ha 28 492 abitanti. […]. Ha clima temperato caldo; la media di lug. è 25° C, quella di gen. supera gli 8°; la pioggia è di circa 800 mm. La macchia mediterranea, con ceduo di quercia, e i boschi di pino d'Aleppo e di carrubi inselvatichiti occupano il 56.3% dell'area totale, prevalendo nella parte O; il 20% è a pascolo (pochi i cavalli e i bovini; numerosi i muli e gli asini); l'1.7% a campi; il 10.8% a vigneti, che producono l'ottimo vino rosso opollo. Ha limitata coltura dell'ulivo. Nella fauna è caratteristico, come nella penisola di Sabbioncello, lo sciacallo di una varietà speciale (Canis aureus dalmatinus). I prodotti principali dell'isola sono vino, legna da ardere e poco olio. […].
Cúrzola. — ALBERGHI: De la Ville, 50 l. da 25 d., pens. 75-120 d.; Bon Repos, 98 l. da 25-35 d., pens. 80-110 d.; Praha, 45 l., pens. 70-80 d.; tutti con giardino. Ab. 6563, sorge all'estremità E dell'isola omonima su una lingua di terra (già isola) ed è centro amministrativo e buon porto toccato dai piroscafi. La cittadina è a pianta di ferro di cavallo, circondata da mura e torrioni veneziani, che vi formano un bel sistema fortificatorio (i bastioni hanno i nomi di Balbi, Barbarigo, Tiepolo, Cappello). Conserva nella costruzione e nella pianta il carattere veneziano a vie strette, che salgono con gradinate al centro. Nelle chiese e nei cortili e giardini delle case sono murate numerose epigrafi romane, generalm. funerarie. Nella cittadina si commemora una vittoria sui Saraceni con la tradizionale «moresca», sostenuta da 24 campioni, oltre i capi, gli alfieri e la bula, la quale rappresenta una sposa rapita dal re dei mori e che, dopo un combattimento incruento, viene liberata. Veduta dal mare, Cúrzola si presenta tutta aggruppata sulla sua penisoletta, a forma di cuore, dalla quale spicca il campanile del Duomo; su un'altura a SO m. 83 è una vecchia torre; all'estremità O del porto è la punta S. Nicolò con un convento. — Dalla banchina del porto, difeso da un breve molo, si ha di fronte la cittadina, con all'estremità sin. il torrione Barbarigo semicilindrico (1485) e all'estremità d. il torrione Balbi cilindrico (con un bel leone marciano del 1499, di lapicidi locali). Prendendo una delle stradette di fronte, si sale alla piazza del Duomo, col Duomo (S. Marco), iniziato nel '200 ma compiuto nel '400, rimaneggiato fra il 1456 e il 1532 quando fu aggiunta una 4ª navata. È una chiesa romanico-ogivale, una delle più belle della Dalmázia. […]. Prendere in continuaz. della facciata del pal. Vescovile, la via principale, diretta a S, che, con alcuni scalini, discende alla piazzetta del Salizo (selciato), ove, a d., una colonna romana scanalata che porta un leone marciano, opera di Vinc. Alvise (1569), e il Pal. del Comune, del 1520, con loggia, del 1550; di fronte, la Porta di Terraferma, ricostruita nel 1650, che ha nella facciata interna una nicchia (già contenente la statua del provveditore Leon. Foscolo, ora nel cortile del Pal. Arneri) sormontata dal leone marciano. Uscire dalla Porta, per osservare a d. il già ricordato torrione Balbi e a sin. il Torrione Cappello, […]. Si ritorna nella piazza del Duomo e si prosegue direttam. nella via principale fino al torrione Tiepolo semicilindrico, che dà sul mare.
Percorrere le vie minori, nelle quali sono numerosi i palazzetti (molti di essi sono senza tetto e minacciano di crollare, perchè vennero incendiati per disinfettarli dopo una pestilenza) con portali, balconi, bifore, stemmi e picchiotti alle porte; tra essi, il Pal. Arneri, detto la «Ca d'oro di Cúrzola», […]; in contrada del Fondaco N. 9, la casa Zanetti, con bel portale leggerm. ogivale, inquadrato, dell'anno 1400 c. Inoltre notevoli, nella chiesa di S. Giustina, due tavole della sc. di Murano; […].
Dinanzi alla città, nel canale che divide l'isola dalla penisola di Sabbioncello è un'incantevole isoletta, già detta scoglio di S. Pietro per un'abbazia di benedettini di questo titolo che vi sorgeva e oggi detta della Badia, da un convento eretto da francescani della provincia di S. Girolamo, invitati dalla Comunità di Cúrzola nel 1394. […]. Esso ha un chiostro, che è forse il più grazioso della Dalmázia, […]. Nel convento, ricca biblioteca donata dal curzolano Nic. Petreo, umanista (1500-68), con importanti pergamene, manoscritti, 24 incunaboli, 2 mappamondi costruiti nel 1554 dal padre Vinc. Paletino e una raccolta di armi tolte dai curzolani ai corsari nel 1571 e 1669.
Una CARROZZ. percorre tutta l'isola da E a O, toccando Cara, nella cui parrocch., Appariz. di Gesù a S. Tom. ap., di Iac. Bassano; Blatta, ab. 5000, la città più importante dell'isola, con una monumentale loggia veneziana anteriore al '500 e restaur. nel '600; nella sua parrocch., Ognissanti, quadro attrib. al Santacroce. A Blatta si celebra una vittoria sui Saraceni con la «giostra delle compagnie». La strada finisce a Vallegrande (ab. 4700, Alb. Jagoda), con un bel porto. La costa Nord dell'isola è montuosa, coperta di macchia e boscaglia, molto esposta alla bora. […]. Anche la costa Sud, da Capo Speo a Punta Zancara, è montuosa, piuttosto elevata e quasi tutta boscosa. Essa è però quasi disabitata e molto esposta ai venti da mezzogiorno. […]. La costa Ovest, con una profonda rientranza triangolare, forma la Baia di Vallegrande, con buoni ancoraggi, dominata a S dal M. Om rivestito di pini, a N da colline a uliveti e vigneti" (pp. 202-207).