Lesina
“È la più interessante delle isole dalmate, sia per la sua storia sia per i monumenti d'arte. Allungata da O a E quasi esattam. nel senso dei paralleli, si stende da 16° 12' a 17° 12' di long. E di Gr. ed è compresa fra 43°6' e 43°14' di lat. È lunga 68 km., larga 4.5-10.5, della superficie di 312, 46 kmq. Il canale di Lésina la divide a N dall'isola di Brazza; mentre a S il canale di Tórcola la separa dall'isola omonima e, subito al di là, l'ampio canale di Cúrzola dall'isola di questo nome. Il canale della Narenta divide la sua estremità E dalla penisola di Sabbionello. Dalla sua estremità O, il capo Pellegrino, alto e nevoso, comincia una catena collinosa, che si tiene presso la costa S e si eleva abbastanza rapidam. fino alla maggiore altezza, il M. S. Nicolò m. 626, si rialza nel M. Om m. 603, continua abbastanza alta fino al M. Plana m. 312 e si abbassa più rapidam. fino all'estremità E, la punta S. Giórgio. La parte orientale dell'isola è poco articolata; la parte O è più larga e più articolata, con vari porti e insenature, tra le quali la più profonda è il vallone di Cittavécchia. Nella costituz. dell'isola predomina la dolomia; vi sono depositi nummolitici e vi si trovano fossili caratteristici: […]. Ricca la fauna marina; svariatissime le alghe. Fra le località dell'Adriático presenta, dopo Valona, la minore variazione annua; deve a quest'ottimo clima la qualifica di «Madera dell'Adriático». Nelle parti interne è molto fertile, particolarm. da Cittavécchia a Gelsa.
Verso l'estremità O, nella costa S in fondo al canale di Spalmadori e nel porto di Lésina, circondato da ripide e brulle rive e difeso in parte a S dall'isolotto Goce, è il centro più interessante, Lésina, ab. 2892 (Alb.: Palace, 54 l., da 25 d., pens. 85-120 d.; Kovašić, 52 l. da 25 a 35 d., pens. 75-85 d.), con commercio abbastanza attivo. La cittadina si presenta pittoresca dal mare; nel suo pan. spiccano il convento di S. Francesco, con campanile a trifore, a sin., e la chiesa di S. Marco con campanile rossastro, a destra. Sulle alture intorno dominano le rovine del forte Spagnolo m. 88, dal quale scendono mura alla città; più lontano quelle del forte S. Nicolò m. 233, costruito dai Francesi nel 1813, e, più lontano ancora, la Velika Glava m. 332, mentre più verso sin. dominano la capp. della Mad. della Salute e una casa sul M. Figher. […]. Lésina ha clima eccellente, con ottima temperatura; la bora vi si fa appena sentire ed è moderata; lo scirocco è invece violento. Vegetaz. meridionale: palme, agavi, fichi d'India. Dalle erbe gli ab. estraggono il liquore Aroma della regina. Un tempo vi si estraeva dal rosmarino la famosa quintessenza. Sono rinomati i suoi fichi. La città è nell'architettura di aspetto completamente italiano e tutta monumentale. Curiose le iscrizioni dei suoi palazzi. Nella piazza, che è la più vasta e una delle più belle della Dalmázia, è l'antico Arsenale veneto (forse dis. di Gian Girol. Sammicheli, 1571), […]; a sin., il Fondaco, magazzino di stile ogivale, anch'esso costruito dai Veneziani. A SE della piazza, la Cattedrale, dalla facciata lombardesca, che ricorda nell'alto il Duomo di Sebenico. […]. Presso il porto è la Loggia, di Gian Girol. Sammicheli (1540-50), elegante costruz. a 7 arcate, restaur. nel 1906; […]. Bella passeggiata di 5 min. dal porto verso SE al Convento dei Francescani, eretto nel 1461-64, ricostruito dopo il 1571. […].
DA LÉSINA A CITTAVÉCCHIA si va prendendo verso NE; si passa per un valico, si discende nel vers. N della catena collinosa che percorre tutta l'isola, si tocca il paesetto di Brusie, poi, presso la riva S del vallone di Cittavécchia, si giunge a Cittavécchia, ab. 3100, la Pharia degli antichi. […]. Nel porto, 2 moli; in fondo al porto, bel parco di conifere. Chiesa di S. Stef., del '300, senza importanza architettonica ma con campanile veneziano. […]. Da Cittavécchia in direz. SE, attraverso una fertile valle che separa la massa principale dell'isola da una specie di larga penisola, si arriva a Gelsa, ab. 1700 (Alb. Jadran, a 300 m. dall'imbarcadero, 60 l., cam. a 1 l. 25 d., vitto 8, 25, 20, d., pens. 65-70 d.), in bella posiz. in fondo a un porticciuolo. […]. Poco a NO di Gelsa è Verbosca, ab. 1100, in fondo a un porto che si restringe in un angusto braccio. Quando spira scirocco il mare si alza talvolta fino a 2 m. sul livello ordinario e invade il paese. […].
La costa nord dell'isola, povera di vegetazione, inizia a O col capo Pellegrino, dai dintorni boscosi. A m. 35 dalla spiaggia sorge un faro, della portata di 14-16 M. […]. La costa sud è nella parte E montuosa, coperta di vegetaz., circondata da acque profonde, ma povera di porti, mentre nella parte O è più accidentata, orlata da una cresta rocciosa dirupata coperta di macchia. In questo 2° tratto è il porto di Lésina. Procedendo dalla punta S. Giórgio verso O, si trova Porto S. Giórgio, approdo dei piroscafi, ab. 700" (pp. 194-198).